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[ITA] Tappa 13: Lago Serru

Una salita così bella da stregare persino…Leonardo Di Caprio. Non è un caso che lo scorso inverno la star del cinema abbia scelto di postare su Instagram proprio una foto del Colle del Nivolet per sensibilizzare le sue decine di milioni di followers sui problemi ambientali del nostro pianeta. Probabilmente, Nibali, Roglic, Yates, Hart e compagnia non avranno tempo di godersi le bellezze che li circondano mentre si arrampicheranno in sella alla loro bicicletta fino al Lago Serrù, ma magari butteranno giù l’occhio una volta terminata una tappa che sarà sicuramente cruciale per la corsa alla Maglia Rosa.

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Per la prima volta nella storia, il Giro d’Italia affronterà questa scalata, con i suoi tornanti affascinanti, che da Noasca (1051 metri di altitudine) sale per 1196 metri di dislivello fino ai 2247 dove sarà posizionato il traguardo della tredicesima frazione. Non sarà un’ascesa impossibile (20,3 km con pendenza media del 5,9%), ma le fatiche di giornata con Colle del Lys (affrontato dal versante opposto rispetto all’anno passato, 14,9 km con media del 6,4%) e soprattutto Pian del Lupo (9,4 km al 8,7% di media) si faranno certamente sentire nelle gambe dei corridori.

I primi km del Nivolet non presentano pendenze proibitive, ma la strada comincia a impennarsi tra il 3° e il 4° km di salita, dove in un breve tratto tocca anche il 14%. La parte centrale dal 6° al 13° km è più dolce in prossimità del lago artificiale, mentre dal 14° e per i 6 km successivi che portano al traguardo le pendenze superano quasi sempre il 9% ed è possibile fare la differenza per vincere la tappa e chissà…magari anche indossare la Maglia Rosa.

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Ciò che è certo è che il trionfatore di giornata, oltre alla gioia per il successo e alla fatica accumulata, osserverà a quel punto dal podio lo splendido panorama che lo attornia e chissà che in lontananza non senta anche il fischio di approvazione di qualche marmotta, uno degli splendidi animali che è possibile osservare durante un’escursione da queste parti, nel bel mezzo del Parco del Gran Paradiso. E chi non sarà a bordo strada quest’anno per il Giro d’Italia, sicuramente verrà rapito dalle immagini televisive di questi scorci e inserirà questa salita e questa gita in quelle da affrontare al più presto. Magari già quest’estate e con la possibilità di fermarsi a scattare qualche foto senza l’assillo di dover conquistare la Maglia Rosa a tutti i costi.


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