[ITA] Innsbruck 2018: percorso, programma e possibili sorprese
Nel capolavoro di Aldous Huxley, Brave new World, il mondo si risveglia nel 2540 dopo una grande guerra con un nuovo assetto e equilibri completamente diversi da prima. E quasi senza sapere il perchè, il nuovo mondo diventa la normalità con cui convivere.
Fortunatamente il ciclismo non avrà i tratti distopici e fantascientifici della World State di Londra, ma la battaglia di Innsbruck ci restituirà, a tutti i livelli, un nuovo assetto e Campioni del mondo profondamente diversi da quelli in carica. Il 1 ottobre guarderemo negli occhi un ciclismo probabilmente diverso. Chi sarà il nuovo padrone del gruppo?
Per trovare un Mondiale impegnativo e da scalatori come quello di Innsbruck 2018 dobbiamo forse tornare a Duitama 1995. In quel caso tra i professionisti vittoria solitaria e con un tubolare bucato di Olano, con Indurain e Marco Pantani a completare il podio. Un mondiale da scalatori, proprio come quello di quest’anno. Ecco il percorso, il programma e i nostri favoriti per la gara in linea Elite.
Il percorso
Base per tutte le corse in linea sarà il circuito Olympia, 23,9 km con una salita di 7,9 km al 5,7% medio verso Igls nella parte centrale. Si va dai due giri per la categoria Juniores fino ai sette per la prova Elite uomini. In questo caso, ci sarà da aggiungere il circuito finale di Holl prima del traguardo. Altri 8 km circa, con il terribile strappo con punte al 28% che probabilmente deciderà chi sarà a vestire la maglia iridata sul podio di Innsbruck. Totale: 258,5 km e 4670 metri di dislivello.
Il programma delle corse in linea
Giovedì 27 Settembre
Prova in linea Donne Juniores (Alpbachtal-Rattenberg – Innsbruck, 72,4 km)
Prova in linea Uomini Juniores (Kufstein – Innsbruck, 138,4 km)
Venerdì 28 Settembre
Prova in linea Uomini U23 (Kufstein – Innsbruck, 186,2 km)
Sabato 29 Settembre
Prova in linea Donne élite (Kufstein – Innsbruck, 162,3 km)
Domenica 30 Settembre
Prova in linea Uomini élite (Kufstein – Innsbruck, 258,5 km)
Le possibili sorprese
Dare dei favoriti per una corsa come il Mondiale è tanto rischioso quanto interessante. È una corsa talmente imprevedibile e con logiche particolari che chiunque potrebbe farla sua per un dettaglio, un momento o una situazione che si verrà a creare nei 265 km del percorso. Non vi daremo quindi i nomi dei favoriti su cui tutti scommettono – Alaphilippe, Simon Yates, Miguel Angel Lopez, Roglic, Kwiatkowski – ma ci lanciamo su cinque possibili sorprese. Al costo di fare una figuraccia, ma ci proviamo lo stesso:
Adam Yates
Una Vuelta a lavorare per il fratello e una condizione che (sembrava) non delle migliori. Ma Adam ha potuto sfruttare le tre settimane più rilassato e arriva in Austria più fresco di Simon. Le altre nazionali dovranno stare attente a non guardarne troppo uno e farne scappare un altro che gli assomiglia molto.
Gianni Moscon
Tanto tempo senza correre, ma Gianni è tornato più forte e determinato di prima. Vive vicino al percorso, lo conosce a memoria. Potrebbe essere il fondo a mancare viste le poche gare che ha nelle gambe, ma se non si spegne dopo i 250km è un cliente scomodissimo da portarsi al traguardo. Lavorerà per Nibali, ma se dovesse aprirsi qualche spazio ci sarà.
Thibaut Pinot
Due tappe alla Vuelta e una condizione perfetta. Su questi strappi si esalta e può dire la sua: l’anno scorso, per esempio, ha vinto la Tre Valli Varesine sbarazzandosi di Vincenzo Nibali sullo strappo finale. La Nazionale francese è forte, e Thibaut, secondo noi, è più di un gregario per Alaphilippe.
Peter Sagan
Il percorso sarebbe troppo duro per un corridore come lui. Sarebbe, appunto. Perché Peter sente il mondiale come nessuno e l’idea di fare poker lo assilla da tempo. Alla Vuelta non lo abbiamo visto, soprattutto nelle tappe in salita perché le telecamere erano altrove. Noi ci scommettiamo, non è arrivato a Madrid facendo gruppetto. Difficile, ma non impossibile se ci sarà una corsa chiusa e di controllo fino all’ultimo strappo. Qualcosa Peter la inventerà.
Steven Kruijswijk
Stesso discorso fatto per Pinot. Segnali importanti dalla Vuelta. Se il gruppo guarda troppo Dumoulin, Kruijswijk può trovare spazio. Magari con uno di quegli attacchi a 30-40km con cinque o sei uomini. Quei gruppetti che prendono 5, 10 secondi e che diventano un minuto prima che si decida a chi tocca tirare per chiudere.
Imprevedibile, affascinante, difficile da interpretare. Il Mondiale è sempre una corsa da non perdere. Quest’anno forse più del solito. Assicuratevi che il vostro giro in bici della domenica finisca prima delle 13.00 e mettetevi comodi. Ne vedremo delle belle!