Ne rimarrà solo uno?
Sembrano passati secoli da quando si girava con le 26 pollici, e da quando gli “evangelizzatori” delle 29 provavano a sdoganarci delle bici dalle geometrie improbabili come se fossero le migliori sul pianeta solo perché avevano delle ruote più grandi. Secoli durante i quali si sono rottamante le 26, “inventate” le 27.5, quasi abbandonate le 29 su escursioni che non fossero da XC, per poi tornare sui ruotoni ed addirittura adottarli sulle bici da DH. Eppure, stiamo parlando sono di una decina di anni. Nel 2007 si cominciava a parlare di 29 anche sul forum, e timidamente qualche azienda proponeva biciclette per le quali si faceva fatica trovare gomme e ruote, per non parlare poi delle forcelle.
Nel 2018, la situazione vede dilagare le 29 e arrancare le 27.5. Arrancare così tanto da rischiare l’estrema unzione. Facciamo il punto della situazione:
- nel cross country nessuno usa più le 27.5. Da quando anche Scott e il suo beniamino Nino Schurter si sono decisi per le 29, le 27.5 sono sparite. Lo sapevate che Nino non ha mai usato una 27.5, ma che la sua Spark aveva ruote da 28 appositamente preparate per lui da DT Swiss? Scott arrivò in ritardo sulle 29 e, per contrastare i concorrenti, lanciò con decisione le 27.5, riuscendo ad invertire il trend. Anche un marchio come Specialized, che aveva a catalogo l’ottima Enduro 29, si ritrovò a dover proporre in fretta e furia una Enduro 27.5 per far fronte alle richieste del mercato. Non so se vi ricordate, ma il primo anno l’Enduro 650b teneva il telaio della 29, con il solo carro adattato alle ruote più piccole.
- Nel segmento trail/all mountain la differenza prestazionale fra una 29 moderna e una 27.5 è imbarazzante. Specialmente nell’escursione 130/140mm le 29 offrono più trazione, più sicurezza in discesa e di conseguenza più divertimento. Andate a vedere cosa hanno a catalogo marchi come Cannondale nel 2018 rispetto ad un paio di anni fa e vedrete che le 27.5 sono praticamente sparite anche qui. L’aver potuto accorciare i carri grazie alle trasmissioni 1x ha risolto molti problemi di guidabilità e agilità nello stretto. Forcelle con offset maggiori contrastano la forza di inierzia dei ruotoni, anche se il trend ora sembra andare nella direzione opposta. Angoli sella più verticali rendono le bici più pedalabili sul ripido tecnico.
- Nell’enduro la partita si sta ancora giocando, ma al momento le bici considerate veramente “cool” sono quelle con le ruote da 29. Anche qui, si stanno facendo passi da gigante in termini di geometrie e pedalabilità in salita. La nuova Orbea Rallon, passata da 27.5 a 29, in salita si pedala quasi come una trail, battendo addirittura quella che finora è sempre stata considerata l’enduro più polivalente, cioé quella di Specialized. Pur avendo le ruote da 29, le enduro non sono per forza degli autoarticolati, grazie di nuovo all’1x che consente di accorciare i carri. Vedere anche il test della Mondraker Foxy 29, senza parlare della mia bici preferita al momento, la Yeti SB 5.5.
- Addirittura nel downhill sembra che i ruotoni abbiano trovato uno spazio, malgrado tutti i problemi legati alla tanta corsa della ruota posteriore. Santacruz V10, Devinci Wilson, Specialized Demo, Trek Session 29, solo per citarne alcune.
A proposito di taglie, questo potrebbe essere forse l’unico fattore a tenere in vita le 27.5. Una Small da 29 pollici di solito è inguardabile, con il telaio sprofondato fra due ruotoni più grandi di lui.
Ci saranno ancora tante resistenze da parte di chi è pronto a giurare che una enduro da 27.5 si guida meglio di una 29 nello stretto ed è più agile, ma gli ultimi 10 anni dovrebbero insegnare che l’industria della MTB è molto reattiva e capace di cambiare geometrie e inventarsi nuovi accorgimenti che vanno incontro ai progettisti di telai. La Forward Geometry di Mondraker ha cambiato completamente le carte in tavola ed ha sicuramente contribuito alla spinta per avere retrotreni più corti, e quest’anno la Speed Balance Geometry di Transition dà un’ulteriore impulso in favore delle 29. Due geometrie che fanno da locomitiva per il resto, cosa difficile da pensare nel 2007.
Chissà dove saremo nel 2027?